La stanza era quasi come Slartibartfast l’aveva descritta.
In questi sette milioni e mezzo di anni era stata abbastanza ben curata, e pulita regolarmente circa una volta al secolo.
La scrivania di ultramogano aveva gli angoli consunti, la moquette era un po’ scolorita, ma il grande terminale del Computer era sempre glorioso e scintillante, lì sulla ricopertura di pelle rossa della scrivania. Era bello lustro, come se fosse stato costruito il gorno prima.
Due uomini vestiti in modo austero sdevano rispettosamente davanti al terminale, e aspettavano.
(…)
– Settantacinquemila generazioni fa, i nostri antenati avviarono questo programma e dopo tutto questo tempo, saremo noi i primi a sentir parlare il Computer! –
(…)
– Saremo coloro che udranno la risposta alla grande domanda sulla Vita…! – esclamò Phouchg
– E sull’Universo…! – proseguì Loonquawl
– E su Tutto…!
– Shh! – fece Loonquawl – Credo che Pensiero Profondo si prepari a parlare!
Ci furono alcuni attimi di ansiosa attesa, mentre i pannelli sul davanti della consolle si animavano a poco a poco. Le spie luminose si accesero e si spensero, per poi stabilizzarsi. Dal canale di comunicazione provenne un basso e sommesso ronzio.
– Buongiorno – esordì finalmente Pensiero Profondo.
– Ehm … Buongiorno, o Pensiero Profondo – gli si rivolse nervoso Loonquawl. – Hai…ehm, cioè…
– Una risposta per voi? – disse solenne Pensiero Profondo. – Sì. Ce l’ho.
I due uomini rabbrividirono. La lunghissima attesa non era dunque stata vana.
– C’è davvero una risposta? – sussurrò Phouchg
– C’è davvero una risposta – conferò Pensiero Profondo.
– A Tutto? Alla grande Domanda sulla Vita, l’Universo e Tutto?
– Sì.
Sia Loonquawl sia Phouchg si erano preparati per tutta la vita a quel momento, erano stati selezionati fin dalla nascita come le persone più adatte ad assistere a quel memorabile avvenimento, tuttavia si ritrovarono a boccheggiare e a stare sulle spine come bambini eccitati.
– E sei pronto a darci la Risposta? – domandò ansioso Loonquawl.
– Sì.
– Adesso?
– Adesso – confermò Pensiero Profondo.
I due si umettarono le labbra.
– Anche se penso che non vi piacerà – precisò Pensiero Profondo.
– Non importa! – esclamò Phouchg – Dobbiamo saperla! Adesso!
– Adesso? – chiese Pensiero Profondo.
– Sì! Adesso…
– Va bene – disse il Computer, e tacque. I due uomini si misero a giocherellare con le dita. La tensione era insopportabile.
– Non vi piacerà davvero – insistette dopo un attimo Pensiero Profondo.
– Diccela!
– D’accordo – disse Pensiero Profondo. – La Risposta alla Grande Domanda …
– Sì…?
– Sulla Vita, l’Universo e Tutto … – disse Pensiero Profondo.
– Sì …?
– È… – disse Pensiero Profondo, e fece una pausa.
– Sì…?
– È….
– Sì…???
– Quarantadue – disse Pensiero Profondo con infinita calma e solennità.
Douglas Adams, La Guida Galattica per Autostoppisti, 1980.
Ed. Oscar Mondadori 2006 pp. 176-178