Farsalia – III episodio

Cinque puntate per un racconto molto breve. Un esperimento, in realtà, ambientato in un anno importante per la Repubblica romana, per l’Impero romano e per la colonia di Florentia.
Siamo nel 27 a.C. e il veterano Settimio si trova a fare i conti con la propria vita, con le proprie disillusioni e con i sogni di gloria del figlio.
Qualcuno potrebbe vedervi un riferimento alla situazione politica italiana attuale, e magari vedere nell’Ottaviano che diviene Augusto un pallido ritratto del “non-giovane” che ci fa da Presidente del Consiglio.
Beh, quel qualcuno non sbaglierebbe…

Qui la prima puntata e Qui la seconda

 

Farsàlia

Settimia e Marco furono contenti di rivedere il fratello maggiore e subito si allontanarono con lui dalla casa per raggiungere la collinetta dove fin da bambini amavano rifugiarsi, lontano dagli adulti.
Lucio era estremamente affettuoso con loro e aveva saputo gestire al meglio il momento di crisi dopo la morte della madre, ma la guerra lo teneva spesso lontano da casa e la lontananza cominciava a pesargli.
Era anche di questo che era venuto a parlare a suo padre, bastava trovare il momento più opportuno, introdursi nei pensieri del Filosofo e farsi un po’ di spazio.
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Nel pomeriggio era prevista la visita al piccolo cantiere che, nella zona occidentale della tenuta, era stato approntato per ampliare le stanze della servitù e i locali destinati alla spremitura delle olive.

Da Pompei, pressa per l'olio.

Da Pompei, pressa per l’olio.

L’idea di Glauco era quella di cominciare a far fruttare a pieno regime le piante che si estendevano per gran parte dell’appezzamento, ma ciò comportava un ammodernamento delle strutture. Settimio si era lasciato convincere, in fondo il piccolo greco veniva da una zona rinomata per le olive e il padre era stato un apprezzato commerciante e produttore di olio.
Il momento sembrava propizio e Lucio cominciò a parlare al padre: «L’atmosfera è molto particolare a Roma. Non si fa altro che parlare di Ottaviano e del suo progetto…»
«Quale progetto
«Beh, è chiaro che la sconfitta di Antonio non è stato che il primo passo per una conquista più grande.»
«Non mi dirai che vuole tornare in Egitto? Mi sembra che già Antonio ne abbia fatti di danni…con la Signora

Richard Burton e Liz Taylor, rispettivamente Marco Antonio e Cleopatra.«No, no, ma quale Egitto? Ottaviano sta muovendo bene le sue pedine e la nomina di ieri è la prova che il Senato lo sta assecondando. Sembra che il consolato gli sarà garantito anche quest’anno.»

«Ah, ecco».
Lucio capì che il padre si era già stancato di ascoltarlo, ma non demorse e tornò alla carica. «Padre, ti rendi conto che se abbiamo questo pezzo di terra lo dobbiamo a lui? Forse potremmo cercare di dimostrargli un po’ di gratitudine.»
«Certo, certo… e come, se posso chiedere?»
Quando prendeva quel tono sostenuto Lucio non lo sopportava, anche in questo era molto simile alla madre: «Beh, per esempio evitando di maltrattare gli amici che decidono di passare qui qualche giorno. Il vecchio Torquens è venuto a trovarmi quando ero ancora a letto con la gamba fuori uso, mi ha detto che era preoccupato per te e per le condizioni della proprietà. Ha parlato di stanze umide e fredde, di pasti frugali…»
almatadema-particolare-statua-di-diana«Quel che dice Torquens non mi interessa. Gli abbiamo perfino servito la scrofa di Roscio, per Diana

«Sì, lo so, ma so anche che le stanze non sono umide e fredde, chissà dove lo hai fatto dormire. Devi metterti in testa che devi essere più presente, devi venire a Roma a trovarmi più spesso, devi farti vedere da Ottaviano e magari organizzare qualche cena quando viene in visita a Florentia, lui o qualcuno dei suoi».
Settimio lo guardava, non aveva voglia di litigare, era contento di rivederlo guarito, ma lo stava scocciando con i suoi rimproveri. «Io ho capito che tu non hai più voglia di frequentare certa gente, ma quella gente oggi sta preparandosi a governare Roma e tu devi comunque pensare ai tuoi tre figli. A Settimia, soprattutto. Questo posto è una grande fortuna, siamo alle porte di una città in crescita, ci sono molte possibilità, ma tu rischi di farlo diventare la tua tomba!». Lucio non voleva alzare la voce, ma l’atteggiamento del padre era esasperante, perciò l’ultima frase gli era uscita un po’ strozzata, Glauco si era voltato, benché distante, e in un lampo aveva intuito cosa stava accadendo tra padre e figlio. «Settimio, il capo cantiere vorrebbe mostrarti alcuni disegni, serve la tua approvazione per continuare». L’intervento di Glauco doveva servire a calmare gli animi, ma Lucio sbuffò e si incamminò verso casa a passo spedito.

Paesaggio idilliaco da Ercolano (affresco). Museo Archeologico Nazionale di Napoli,  Lauros / Giraudon out of copyright

Paesaggio idilliaco da Ercolano (affresco).
Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Lauros / Giraudon – out of copyright

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