Laboratorio rivolto agli alunni del quinto anno di scuola primaria e del triennio di scuola secondaria di primo grado.
Finalità: attraverso un reperto unico nel suo genere è possibile ripercorrere il lavoro di scoperta e restauro oppure analizzarlo come oggetto prezioso di un corredo funebre o ancora, risalire alla sua funzione di protagonista di banchetti sontuosi. Le scene che lo decorano sono poi un ottimo repertorio di mitologia greca.
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ospita uno dei vasi più famosi dell’antichità: il Cratere François è infatti un manufatto di grande pregio che da sempre appassiona ceramologi e iconologi, etruscologi o esperti di storia dell’arte greca. Sulla sua superficie si firmano per ben due volte sia il vasaio che l’artefice della decorazione, fatto già di per sé straordinario; inoltre tutti i personaggi, e anche qualche oggetto, sono identificati dal nome greco, quasi una storia illustrata degli episodi salienti delle saghe mitiche più famose: nozze di Peleo e Teti, Achille, Teseo, ecc.
Il vaso si fa portavoce greco in terra etrusca e sulle sue pareti raccoglie esempi di matrimonio, caccia, compianto funebre, gara, lotta, gioia, pianto; la sua stessa natura di vaso da banchetto esprime una funzione e una pratica che gli Etruschi apprendono dai Greci.
Infine le rocambolesche vicende del ritrovamento e dei numerosi restauri sono un valido esempio delle origini romantiche dell’archeologia.
Dopo aver ascoltato i racconti narrati dal Cratere François, ai ragazzi saranno consegnate le fotografie di statue greche o romane prive di caratterizzazioni particolari, starà a loro aggiungere gli oggetti, gli attributi, delle divinità o degli eroi che hanno imparato a conoscere guardando le scene del vaso.
Al laboratorio può essere associata una visita alla sala del Cratere François nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Per gli alunni della scuola secondaria di primo grado, che si apprestano allo studio di un’epoca storica ormai lontana dal paganesimo antico, proponiamo una doppia verifica pratica: da un lato il riconoscimento degli attributi specifici di divinità ed eroi, dall’altro la riflessione sulle immagini di Santi cristiani, nei quali giocano un ruolo importantissimo proprio gli oggetti ad essi associati. Solitamente sono legati alle vicende della morte, del martirio, in ogni caso sono fondamentali per distinguere i personaggi così spesso ritratti in affreschi o quadri degli artisti più eminenti dell’arte italiana.