I loggiati della Santissima Annunziata furono dunque una novità, ma una novità funzionale. Avevano il compito di accogliere i pellegrini, che specialmente nella notte sull’8 settembre, giungevano dalla campagna e s’accampavano all’addiaccio, in attesa che all’alba venissero dischiuse le porte del santuario. Le contadine, molto spesso, univano la devozione all’interesse, recando fichi secchi, da vendersi sulla piazza.
Venivano chiamate perciò “ficolone” e poiché, durante il viaggio notturno, illuminavano la strada con lanterne di carta, il nome di ficolona o “rificolona” passò dalle contadine alle lanterne.
La vigilia dell’8 settembre, a Firenze, venne così caratterizzata dalle rificolone, e nacque la tradizione della rificolonata, durante la quale i ragazzi, con una lanterna in cima ad una canna, andavano cantando a gara:
Ona, ona, ona,
O che bella rificolona!
La mia è coi fiocchi;
la tua è coi pidocchi!
da Piero Bargellini-Ennio Guarnieri, Le Strade di Firenze
Per il turista ignaro, oggi la rificolona rimane un tripudio di luci e colori.. non più contadine ma famiglie che brandiscono vittoriose la lanterna più fashion.. Hello Kitty, il giglio della Fiorentina oppure qualche ardito esperimento di case, cigni e barche?
Meno male che lo sfondo è sempre quello: una piazza aperta come la chiesa che la domina, un po’ di brigidini e zucchero filato, qualche canzone di Marasco e bacioni che Firenze rimanda affettuosa .. una notte fiorentina che guarda dall’alto e sorride sorniona…
E ora facciamo un po’ di storia delle cerbottane!! da quelle metalliche, che sparavano pirulini di carta, a quelle di plastica, che sparano palline di stucco…