Mercoledì 14 marzo è cominciato a Firenze il primo Festival dedicato a film e documentari di tema archeologico e ambientale.
Firenze Archeofilm è alla sua prima edizione e sta riscuotendo un buon successo di pubblico.
L’archeologia e il cinema vivono da decenni un rapporto conflittuale, un amore-odio che ci ha regalato capolavori assoluti, ma anche colossali ciofeche! Perché il cinema chiede un sacrificio: la verità si inchina alla verosimiglianza, la normalità scompare di fronte alla meraviglia, la lentezza è cancellata dal ritmo incalzante!
Tutto giusto, tutto vero, in fondo andiamo al cinema per vivere le vite di altri, oppure per guardare la nostra stessa vita, ma con una distanza che ci aiuta a essere più oggettivi.
Eppure, il mondo del documentario archeologico è ricco, vario, vivissimo, soprattutto all’estero (!) Ecco perché in Italia continuano a essere poco noti i Festival e le Rassegne che presentano molti prodotti stranieri e alcuni italiani, di altissima qualità.
Cosa chiediamo a un film archeologico? Esattamente le stesse cose che ci fanno innamorare di attori, attrici, registi del mondo hollywoodiano o di Cinecittà! Ebbene, i film in concorso a Firenze sono chiaramente figli dei loro tempi, cercano di tradurre un’emozione personale (del ricercatore) in un brivido collettivo. E ci riescono quasi sempre…
I ragazzi di Let’s Dig Again hanno intervistato il Direttore Artistico, Dario di Blasi, e ne hanno ottenuto un commento che ripone grandi speranze nel pubblico fiorentino!
Oggi pomeriggio il programma è ancora molto ricco:
Roma, Cina, Palermo ed Egitto!
Ma io vi invito soprattutto a seguire il filmato di stasera, sulla Città Proibita di Pechino!
E poi l’appuntamento più atteso è domani, con il documentario di Folco Quilici, presentato dal figlio Brando.