Strenna è un nome natalizio, sarà che racchiude il simpatico cervide che associamo alla slitta di Babbo Natale. No, Strenna è un nome natalizio perché si riferisce ai regali che ci scambiamo, fin dall’epoca dei Saturnali (!) Ok, già meglio: strenna è un termine le cui origini etimologiche si perdono nella tradizione latina e la cui funzione è quella di definire il dono. Oggi lo utilizziamo in epoca natalizia e soprattutto per indicare lo scambio di libri.
Ecco, ci siamo arrivati, dunque: questo è un post che consiglia libri da acquistare per Natale!
Ma questo post è rivolto anche a chi sa già che per Natale non riuscirà a comprare più nulla, eppure… avrà qualcuno cui portare un “presente”, in questo momento ancora tragicamente assente.. Il mio è un consiglio tattico: “Caspita, non riesco proprio a passare prima di lunedì, ma ci dobbiamo ASSOLUTAMENTE vedere prima della fine dell’anno, ti ho preso un pensierino…” Ecco, se il pensierino non lo avete ancora preso, leggete qui di seguito e trovate l’ispirazione che fa per voi.
Prima parte: un libro bello, archeologico, intrigante, da viaggio.
Michele Stefanile, archeologo subacqueo e impegnato su vari fronti della didattica e della ricerca accademica, ha confezionato un agile volumetto che invita a viaggiare.
Michele ha raccolto una serie di città antiche, sepolte da varie cause (Natura, Armi, Crisi e Tempo) e ne ha colto aspetti curiosi, per invogliare il viaggiatore a guardare le città antiche d’Italia con uno sguardo più smaliziato e che attraversi sia i secoli antichi che i tempi moderni.
Parte seconda: libri affascinanti, tutti riuniti in uno scrigno fiorentino.
Veniamo ora a una serie di libri che ho selezionato tra quelli presenti alla Libreria delle Donne di Firenze.
Un ambiente accogliente che vi offre narrativa varia, tutta rigorosamente di donne scrittrici (tranne alcune eccezioni) e utile per scoprire autrici meno note oppure pubblicazioni meno conosciute di autrici famose.
La prima strenna è un libro che nasce da un’idea brillante, scritto negli anni ’60 affronta un tema difficile e si mette a confronto con un caposaldo della letteratura.
Gertrude Bell è una donna diventata, suo malgrado, punto di riferimento, figura mitologica, eroina senza romanzo, simbolo di un femminismo che, nella realtà storica, era ben lontano dai movimenti degli anni ’70, ma perfino dalle Suffragette (che la Bell non appoggiava in nessun modo, tra l’altro). Ma vi è una parte della sua vita, che ne condizionerà fortemente il seguito e che ha il colore dei paesaggi persiani.
Poi vi propongo un libro che si colloca nel filone biografico di personaggi storicamente esistiti, ma spesso dimenticati. Il tema mi interessa particolarmente, perché ritengo che il film “Monuments Men” abbia contribuito a diffondere una idea troppo edulcorata e manichea di quel che accadde all’arte e alla cultura durante la Seconda Guerra Mondiale.
Spezziamo la tensione di questo ultimo libro con una visione brillante e disincantata delle donne e degli uomini del “grande teatro del mondo”, come diceva Shakespeare!Piccolo intervallo per i più piccoli: un libro di Lara Albanese e Desideria Guicciardini che racconta le Costellazioni e quindi il mito che giace dietro ciascuna di loro. Disegni poetici e racconti chiari e brevi.. quasi quasi lo prendo io!
Chiara Frugoni sarà ospite di Tourisma 2018, terrà infatti una lectio magistralis all’inaugurazione della manifestazione culturale in Palazzo Vecchio a febbraio. L’ultimo suo libro, “Vivere nel Medioevo” raccoglie il sapere di questa studiosa e lo presenta in modo gradevole e interessante. Compriamolo e poi chiediamole dedica con autografo!
Lasciamo il Medioevo e affrontiamo una famiglia molto complessa… “Le magnifiche dei Medici”
Infine due libri di due donne che hanno condiviso una condizione dell’animo e un’amicizia lunga e proficua.
Maria Villavecchia, sposata con Goffredo Bellonci, e Anna Banti, sposata con Roberto Longhi. Le due menti brillanti, di studiose di storia del Rinascimento, divoratrici di documenti di archivio, sono autrici di romanzi storici incredibilmente appassionanti. Leggere Maria e Anna significa immergersi in un mondo parallelo, entrare nei meccanismi delle corti di Mantova, Ferrara e Firenze tra Cinque e Seicento.
Artemisia, della Banti, gioca perfino su questa immedesimazione: in essa l’autrice salta continuamente tra il Passato e il Presente, dialogando con la sua Artemisia, le cui bozze erano andate perdute sotto un bombardamento nel 1944.
Maria lascia invece parlare Isabella d’Este, a volte in prima persona, a volte attraverso scambi epistolari..e noi rimaniamo imprigionati nel suo Rinascimento, un Rinascimento privato.