Ti arrivano alle spalle, quando meno te l’aspetti: sono piccoli passi leggeri, li senti frusciare sull’erba, oppure sbattere delicatamente sul selciato.
Poi è solo un attimo, un bruciore che dura pochi secondi, lo puoi sentire ovunque sul tuo corpo, ma ti squarcia il petto.
La risata argentina annuncia una presenza subdola: è davvero un bambino? È un nanetto travestito?
Le carni morbide e rosee fanno venir voglia di abbracciare e sbaciucchiare, ma appena lo avvolgi e gli accarezzi la schiena avverti l’inconfondibile sensazione di piume ruvide e le corte ali si aprono in un ventaglio bianco.
È il terrore dei boschi, al suo passaggio le ninfe cominciano ad urlare, perché sanno cosa le aspetta: si guardano intorno per scrutare nel folto degli alberi quale satiro barbuto le avvicinerà.
È il tormento delle giovani donne: mentre riflettono sul loro incerto futuro di mogli, dividono equamente le offerte agli dèi. Afrodite, perché non le lasci zitelle, e il figlioletto adorato perché le faccia innamorare del futuro sposo, e non le punisca con un amore impossibile, di colui il quale non è loro destinato.
È la speranza delle donne mature, che inizialmente si sono accontentate, ma che poi cercano a tutti i costi di conquistare i ragazzi più giovani.
È l’argomento principale dei simposi… il suo nome riecheggia (spesso a sproposito) nei cortei diretti alle case delle amate e degli amati.
È la curiosità dei filosofi, che vogliono a tutti i costi definirlo e controllarlo.
Ma oggi il mondo è meno caotico e più sereno…. I satiri si dedicano alla musica, le ninfe si bagnano nelle acque fresche, nel silenzio delle radure illuminate. Giovani e meno giovani si dedicano alla casa, forse ai propri figli, forse a se stesse. I letti sono rifatti, le sale non risuonano delle voci degli invitati, i cuochi sono in pausa. Le accademie sono vuote.
Oggi il mondo sceglie di rilassarsi annoiandosi.
Il bambino si riposa… non svegliamolo…
…vieni pure qui, ma con passo leggero non svegliare il fanciullo accarezzato da un delicato sonno.
Antologia Palatina, IX, 826
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