Nell’inserto domenicale de Il Sole 24 ore è possibile rintracciare spesso interessanti riflessioni.
Oggi, 19 giugno 2011, è il caso di Salvatore Settis e di alcune riflessioni a margine del discorso pronunciato da Frédéric Mitterrand, già Direttore di Villa Medici a Roma, in occasione dell’inaugurazione del Festival de l’Historie de L’Art Fontainebleau.
Il 28 maggio scorso, infatti, il Ministro francese della Cultura ha non solo sottolineato l’importanza della Storia dell’Arte nella formazione dei giovani, ma ha addirittura indicato il modello italiano, cui – pare – i francesi si sono rifatti nel riformare i propri corsi di studi superiori.
Questa notizia avrebbe lasciato i più senza parole… ma non il buon Settis, che commenta così:
A che cosa serve la storia dell’arte? È un gioco erudito, un piacere salottiero, un’evasione dalle miserie del tempo presente? È una disciplina in ritirata, destinata a rifugiarsi nel chiuso di musei e conventicole accademiche, o magari a “scendere verso il popolo” inventandosi ossa di Caravaggio e altre amenità pur di assumere per poche ore l’ambito status di uno scoop giornalistico? (…)
Sempre nel numero di oggi, 19 giugno, il Sole 24 ore ci propone una interessante lettura:
Anthony Grafton, Glenn W. Most, Salvatore Settis
The Classical Tradition, Harvard University Press, Cambridge.
Pgg. 1068; € 45.00
Con altrettanto interessante articolo di uno degli autori, Glenn Most, e la recensione di Alessandro Pagnini.
A margine, una scelta di lemmi che compongono questa sorta di dizionario storico ragionato della persistenza della tradizione classica negli usi e costumi moderni. Ecco come comincia la voce “Nudità“
Rappresentazione del corpo umano nudo sul modello della statuaria greca. Sin dal Medioevo la statua nuda è stata considerata un marchio distintivo dell’antichità classica, e a ragione. A partire dalla Grecia arcaica, artisti, acquirenti e semplici osservatori ritenevano che mostrare il corpo fosse adatto alla celebrazione della divinità e alla commemorazione dei singoli esseri umani. Ma il significato di “nudità ideale” è ancora dibattuto, e si è divisi tra coloro che pensano che essa rifletta direttamente il ruolo del corpo nudo nella cultura greca e quelli che lo vedono sostanzialmente come un espediente artistico …