Laboratorio rivolto principalmente agli alunni della scuola primaria: in genere si preferiscono le classi dal terzo anno in su, perché già introdotte alle dinamiche della storia, ma in questo caso il laboratorio è aperto anche ai bambini di seconda.
Finalità: far giocare! Far riflettere sulle affinità e le differenze tra i giocattoli e i giochi di oggi e quelli in uso presso le civiltà antiche. Le immagini proposte riguardano esclusivamente il mondo dell’infanzia e avvicinano i piccoli bambini moderni ai loro coetanei egizi, greci, etruschi e romani.
Quei bimbi, o capro, ti han messo due briglie di porpora, e dentro
la tua bocca vilosa hanno infilato un freno;
e attorno al tempio del dio con te van correndo le gare
ippiche, onde li porti docile al gioco
Anite, Antologia Palatina, VI 312
Una veloce carrellata di immagini di statue, bassorilievi e dipinti oppure di reperti archeologici introduce l’argomento principale: il gioco! L’applicazione pratica consiste nella riproduzione di un dado di carta – decorato “alla maniera” egizia – un carretto di cartone, una palla di stracci e due manufatti in creta: una bambola e un cavallo (ottenuti mediante l’uso di forme in gesso). E alla fine… tutti impegnati nel gioco del delta, antenato del gioco della campana.
Al laboratorio in classe può essere associata la visita alle vetrine del Ludus in Fabula, presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.